Note sui palazzi

this page in english

PALAZZI, BASILICHE, CAPITOLIA, MAGAZZINI, MERCATI, BIBLIOTECHE ED INSULE

I palazzi  (latino aulae),

Le parole palazzo (italiano), palace (inglese) o palais (francese) e altre parole simili derivano dal nome del colle Palatino di Roma (palatium). Su questo colle alla famiglia patrizia Giulia (gens Iulia in latino) apparteneva della terra dove vi costrui’ la loro residenza. Quando Ottaviano divenne imperatore dopo la successione a Giulio Cesare la sua casa ed il nome del colle stesso divennero sinonimo della residenza imperiale. Dopo Ottaviano molti altri imperatori vi costruirono le loro residenze: Tiberio, quelli della Gens Flavia, Alessandro Severo, ecc.

Le basiliche (lat. basilica)

La parola latina basilica (derivata dal greco Basiliké Stoà, Stoa reale), era originariamente usata per descrivere un palazzo pubblico romano (come in Grecia accadeva spesso per identificare i tribunali), di solito localizzato al centro della città romana (il foro). Nelle città elleniche, le basiliche pubbliche apparsero nel secondo secolo a.C.. Dopo che l’impero romano divenne ufficialmente cristiano, il termine si riferi’ per estensione ad una generica ampia e importante chiesa dove il Papa officiava riti particolari.

Diversamente dalle biblioteche greche i lettori avevano a Roma un accesso diretto ai volumi, che erano tenuti su degli scaffali costruiti sui muru di grosse stanze. La lettura o la copia veniva fatta normalmente nelle stanze stesse. Le evidenze rimaste ci restituiscono solo alcuni esempi della caratteristica di un prestito. Come regola le biblioteche pubbliche romaneerano bilingue: avevano una stanza Latina ed una Greca. La maggior parte delle grandi terme romane avevano anche i loro centri culturali, costruite sin dall’inizio con delle biblioteche all’interno con la solita suddivisione di testi latini e greci.

Le insule (lat. insulae)

Nell’architettura romana le insule (sing.insula, pl. insulae) erano grandi palazzi con appartameni dove i Romani delle classi medie e basse (la plebe) dimoravano. Il piano terra era usato per le taverne ed i negozi lasciando le abitazioni per i piani superiori. L’urbanizzazione delle grandi città romane causò una domanda per abitazioni relativamente vicine al centro e le proprietà andarano quindi alle stelle. In questo modo le case private erano un lusso che solo i ricchi potevano permettersi. Questo portò la maggioranza degli abitanti a vivere in appartamenti. Le insule erano costruite col minimo delle spese per scopi speculativi e perciò con materiali poveri, alla mercè di incendi e collassi, come descritto da Giovenale. Le insule potevano essere alte fino a sei o sette piani ospitando anche 40 persone. I Romani furono la prima civiltà a utilizzare gli appartamenti.

I palazzi governativi (lat. capitolia)

Il Capitolium è un termine con cui si indica un tempio dedicato alla Triade Capitolina, ossia agli dei Giove, Giunone e Minerva, riprendendo il modello tempio di Giove Ottimo Massimo edificato sul Campidoglio a Roma, dal cui nome latino deriva il termine. La sua presenza indica che la città era una colonia romana.
La dedica alle tre divinità comportò spesso la presenza di una cella tripartita, come quella del modello, mentre in altri casi le tre statue delle divinità erano ospitate insieme in una cella unica. In alcuni casi furono edificati tre templi distinti.

I magazzini (lat. horrea)

Un horreum (utilizzato generalmente al plurale: horrea) era un magazzino utilizzato in epoca romana. Il termine latino ha il significato di “granaio”, ma gli edifici che ebbero questo nome erano utilizzati per il deposito di diversi tipi di merci. Alla fine del periodo imperiale esistevano a Roma circa 300 horrea e i più importanti erano di enormi dimensioni[3]. La quantità di spazio disponibile negli horrea pubblici era tale che alla morte di Settimio Severo nel 211 vi era contenuta una quantità di cibo sufficiente a sfamare la popolazione di Roma per sette anni.
I primi horrea pubblici conosciuti furono costruiti a Roma alla fine del II secolo a.C., ad opera di Gaio Gracco (123 a.C.). Il termine fu in seguito impiegato per designare qualsiasi luogo adibito alla custodia delle merci (anche per le cantine – horrea subterranea – o i luoghi in cui erano custodite opere d’arte o le biblioteche). Horrea di minori dimensioni si trovavano in tutte le città romane dell’impero; gli horrea militari erano ospitati negli accampamenti romani, e vi erano conservate provviste sufficienti per un anno, da utilizzare in caso di assedio.
Vi erano conservati prevalentemente beni alimentari. Alcuni horrea pubblici furono utilizzati in modo simile alle banche, per custodire beni di valore.

I mercati (lat. macella)

Il Macellum era un particolare mercato delle città romane, in cui venivano convogliate le merci destinate alla vendita: si trattava di un mercato specializzato nella vendita al dettaglio di carne e di pesce, di cui esempi sono quelli di Pozzuoli e di Pompei. Questo spesso ospitava al centro della sua corte interna un bacino o un vivaio per i pesci. Al macellum, inoltre, era possibile trovare anche cibi preconfezionati e verdure “esotiche”, o comunque di non facile reperibilità.
Di solito si trattava di un edificio a pianta quadrangolare, collocato su un lato del foro cittadino o in prossimità di esso (o comunque su un asse viario principale), caratterizzato internamente da una corte scoperta e porticata, spesso centralizzata da una grande tholos, da un vivaio per i pesci o, più semplicemente, da una fontana (come a Gerasa). Sotto i portici erano alloggiate le tabernae dei rivenditori. Il macellum si diffonde nel mondo romano a partire dal III secolo a.C. o, comunque, non ci sono esempi fuori Roma precedenti a questa data: il primo esempio, infatti, compare nell’Urbe nella seconda metà del secolo, rimanendo un unicum fino al 179 a.C., quando viene eretto in città un secondo mercato da Marco Fulvio Nobiliore. Da questo momento inizia la diffusione dell’edificio anche fuori del territorio strettamente urbano. Questo significa che il macellum, essendo una novità per Roma, ebbe bisogno di un certo periodo di tempo per poter essere assorbito nella cultura romana e in quella delle città sottomesse.

tratto da Wikipedia

Siti specializzati sui palazzi, biblioteche, basiliche, insule, capitolia, magazzini e mercati:

Lascia un commento