Classificazione degli acquedotti
Diversamente dagli altri monumenti gli acquedotti sono classificati nel seguente modo:
NUSR.ACQ.xxx dove:
le prime 4 lettere stanno a significare, come per gli altri monumenti, “Numerazione Ufficiale dei Signa Romanorum” ,”ACQ” sta per “acquedotti” e introduce questa nuova tipologia di classificazione; le prime due “x” indicano il numero progressivo di acquedotto. L’ultima ‘x’ è un numero progressivo, a partire dallo zero, che identifica tratti dello stesso acquedotto situati in località diverse.
Note storiche
Letteralmente un condotto per l’acqua, la parola è usata in special modo per le magnifiche strutture, spesso su archi, che servivano per portare l’acqua a Roma e alle altre città dell’Impero. Nella città di Roma, su una lunghezza complessiva di circa 350 km, solo 47 km di questi erano costruiti in superficie, la maggior parte erano sotterranei . La pendenza del condotto era la parte più sofisticata della costruzione: costruiti con tolleranze minime: ad esempio la parte di acquedotto a Pont du Gard in Provenza ha un gradiente di soli 34 cm per km, scendendo di soli 17 m nella sua intera lunghezza di 50 km. La propulsione è interamente garantita dalla gravità, trasportando un grande quantitativo d’acqua in modo molto efficiente. A volte, quando si incontrano depressioni maggiori di 50 m lungo il percorso, vengono utilizzati i sifoni inversi, condotte a gravità utilizzate per superare il dislivello, in uso anche ai giorni nostri. La portata dell’acquedotto era normalmente misurata in quinariae, pari a circa 0,48 lt/sec.
Elementi caratteristici e strutturali:
- lunghezza totale dell’acquedotto
- lunghezza della parte in esterna
- numero massimo di ordini delle arcate
- gradiente
- portata
(Tratto da Wikipedia e “Gli acquedotti di Roma Antica” di R.A. Staccioli)
Siti specializzati sugli acquedotti:
1. Sito di Bill Thayers sugli acquedotti / Bill Thayers’ website
2. Sito di Wilke Schram & Cees Passchier / W.S. & C.P. website