Note sugli anfiteatri

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Il bisogno d’avere edifici speciali per i ludi gladiatori e per le venationes e le macchine necessarie, si sentì piuttosto tardi nel mondo romano e a Roma anche più tardi che altrove.

Dione Cassio chiama l’anfiteatro di Giulio Cesare un certo teatro venatorio e si chiama anfiteatro, aggiunge lo scrittore, giacché è un insieme di sedili senza la scena (C. Dione XXXVI, 58). Per Vitruvio invece significava theatrum con gradinate tutte intorno.

L’evoluzione dell’anfiteatro da costruzione posticcia, mobile, in legno, a struttura stabile, in pietra, si compì in Campania, dove, come si è detto, i ludi gladiatori si perfezionarono e si raffigurarono prima che ciò avvenisse in altre regioni: secondo una notizia di Strabone, in età più antica essi si fecero anche in Campania presso le tombe, o nel foro, o anche durante i banchetti funebri (ciò è anche una conferma dell’origine funeraria dei ludi).

Solitamente i muri e le strutture dell’anfiteatro si innalzavano su un terreno pianeggiante: per il Flavio, l’anfiteatro per eccellenza, si scelse il bacino dello stagno di Nerone. Ma, anche se più rari, ci sono esempi dove il materiale scavato nel centro come in una cava poté essere utilizzato per le strutture circostanti; dove la cavea è stata scavata in un terreno sopraelevato, in modo che non si ebbe affatto bisogno di muri di sostegno; o ancora gli anfiteatri erano appoggiati ad una collina così da avere il muro perimetrale ridotto notevolmente nelle sue dimensioni.

Le dimensioni delle ellissi svariano tra quelle del più grande, il Colosseo, con un asse maggiore di 187m. per 155m., al più piccolo, quello di Ventimiglia, che misura solo 35m per 31m.

Una misura caratteristica è data dal rapporto tra l’asse maggiore e l’asse minore dell’arena, che da un senso di quanto è schiacciata l’ellissi del monumento. (il valore 1 delinea una circonferenza). Si andava dal 1,05 dell’anfiteatro di Lucus Feroniae presso Capena al 2,09 di quello di St.Bernarde de Comminges.

Elementi caratteristici e strutturali:

assi dell’ellissi (dell’arena e della cavea)

numero di ordini delle arcate

arena: pista in terra battuta o sabbia di forma allungata.

porta triumphalis: destinata all’ingresso della pompa gladiatoria, la sfilata iniziale dei giochi.

porta libitinaria, riservata al trasporto dei gladiatori morti o feriti.

porta sanavivaria, riservata all’uscita dei gladiatori graziati che avevano avuto salva la vita

cavea: le gradinate divise da corridoi su cui avevano sbocco le scale di accesso per il pubblico;le gradinate della cavea erano disposte in differenti livelli, separati in senso orizzontale da praecinctiones, in senso verticale da scalaria (scalette). L’inclinazione considerata ideale (quella del Colosseo) era di 37°.

pulvinar: palco posto in alto che ospitava la personalità più’ importante

(Tratto da “Il Colosseo, Architettura, Storia, spettacoli e curiosità dell’Anfiteatro Flavio, il piu’ celebre tra i monumenti dell’antichità romana”. Roberto Luciani. De Agostini, 1990 )

Siti specializzati sugli anfiteatri:

1. Il sito di Bill Thayer sugli anfiteatri

 

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