Note sui circhi

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I circhi, gli stadi e gli ippodromi

Il circo

Significato religioso

La simbologia della Religio Romana riproduceva nella struttura del circo alcuni segni astrologici: l’arena rappresentava la Terra, l’Euripo il Mare, l’obelisco era l’emblema del Sole, i dodici carceres erano le costellazioni dello Zodiaco, i sette giri di pista che i carri dovevano fare erano l’orbita dei sette pianeti, e così via. E del resto molti aspetti dei giochi del circo non si possono comprendere se non se ne ricorda l’origine religiosa.

Giuseppe De Finetti nel suo studio “Stadi.Esempi, Tendenze, Progetti. (Milano, 1933)” sottolineava, proprio nella prefazione, il permanere di forme antiche in questo genere di costruzioni : ” lo studio delle ragioni formali degli stadi moderni ci riconduce agli esempi dei due popoli mediterranei, i Greci ed i Romani, che in questo campo erano giunti alla creazione di architetture definitive ed esemplari, durate utili per secoli, tipiche per la loro armonia mirabile tra necessità e forma”.

Elementi strutturali

  • arena: pista in terra battuta o sabbia di forma allungata. Secondo Plinio la lunghezza doveva essere di tre stadi con larghezza di uno (Naturalis Historia, 24, 102).
  • euripus: un canale a protezione degli spettatori, inserito dall’età di Cesare attorno all’arena (da Euripo, in Grecia il canale per eccellenza, e cioè lo stretto di mare tra l’Eubea e la Beozia).
  • spina: terra sollevata o opera di muratura, che la divide in due per buona parte della lunghezza; sullo stesso venivano collocati elementi decorativi come obelischi , fontane, statue, edicole dedicate a divinità, strutture di sostegno per le sette grandi uova in pietra e per i sette delfini in bronzo che servivano per il computo dei giri della corsa. La spina non era perfettamente parallella ai lati lunghi del circo, in modo tale da rendere la gara uguale a tutti i carri sia quelli interni alla curva che quelli esterni.
  • metae: basi semicircolari alle due estremità della spina, intorno alle quali giravano i carri da corsa.
  • carceres: situato su uno dei lati minori del circo , erano locali destinati alla sosta dei carri nell’attesa del segnale di partenza, e costituiti da due gruppi di sei elementi ciascuno collocati ai lati della porta monumentale d’ingresso; erano disposti a semicerchio secondo una linea leggermente obliqua, per evitare che i carri più esterni si trovassero in condizioni svantaggiate.
  • due edifici a forma di torre riservati agli editores spectaculorum , giudici ed organizzatori delle gare
  • porta triumphalis: destinata all’ingresso della pompa, la sfilata iniziale dei giochi. La porta si trovava al centro del lato corto e curvo.
  • porta libitinaria, su uno dei lati lunghi, riservata al trasporto degli aurighi morti o feriti.
  • cavea: le gradinate divise da corridoi su cui avevano sbocco le scale di accesso per il pubblico; si trovavano sui due lati lunghi e sull’emiciclo opposto ai carceres. Le gradinate della cavea erano disposte in differenti livelli, separati in senso orizzontale da praecinctiones, in senso verticale da scalaria (scalette).
  • pulvinar: palco posto in alto che ospitava le statue delle divinità alle quali i ludi erano offerti.

Lo stadio

Lo stadio aveva una forma pressoché simile ad un circo ma era destinato alle gare di atletica, ed in particolare alla specialità per eccellenza, il penthatlon; la pista aveva in media una lunghezza pari all’omonima unità di misura (600 piedi = 178 metri), ma variava nelle diverse regioni perchè diversa era la lunghezza standard assegnata allo stadio.

La differenza nell’architettura con il circo è costituita principalmente dalle dimensioni minori, dall’assenza della spina e dei carceres.

L’ippodromo

L’ippodromo aveva di nuovo una forma simile a quella del circo, delle dimensioni normalmente piu’ grandi, e a carattere prevalentemente privato. Dal punto di vista architettonico seguiva molto meno delle strutture precise e definite. Spesso un giardino lo adornava fungendo da spina.

tratto dal Dizionario della Civiltà Romana ed. Gremese-Larousse 1990

N.B. Nella lista dei circhi sono inclusi anche quelli di cui rimane solo l’obelisco che ne costituiva la spina

Siti specializzati sui circhi:

1. Obelisk of the world (Gli obelischi nel mondo)

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